venerdì 24 gennaio 2014

To The Moon

Dopo 2 giorni di assenza, eccoci qui!

To The Moon: il gioco

Creato l'11 novembre del 2011 da Freebird games, piccolo studio indipendente canadese, To The Moon è un avventura grafica toccante, profonda e con temi rarissimi da trovare in un videogioco, quali il nostro rapporto con la famiglia, la malattia di una persona cara e l'amore profondo verso qualcuno. Questo gioco è stato sviluppato completamente con RPG maker, un editor di videogiochi accessibile e gratuito (Link in fondo alla recensione), che gli dona un look retrò da gioco in 16-bit. Andiamo ad analizzarlo più nello specifico...

To The Moon: trama + gameplay + comparto sonoro

a) Trama

Perno centrale dell'esperienza di gioco, vivremo la storia attraverso gli occhi di due medici, la Dottoressa Eva Rosalene e il Dottor Neil Watts, che lavorano per una società che inserisce ricordi artificiali nella mente di un malato terminale per permettergli di esaudire un desiderio. Ed è così che inizia l'avventura, con i nostri medici che arrivano nella casa di una persona in fin di vita, Johnny Wyles, per esaudire il sogno della sua vita: andare sulla luna. Ma nonostante i vari tentativi di modifica dei ricordi, (con scene a volte esilaranti), nulla cambia nella mente di Johnny e il nostro compito è scoprire il perché.

La trama si articola su più livelli, sia dal punto di vista narrativo sia dell'azione vera e propria. Dovremmo infatti sia viaggiare indietro attraverso i ricordi di Johnny, sia essere veloci per evitare che muoia nel mondo reale. Storia immersiva, avremo più volte la sensazione di guardare un film, e non riusciremo a non emozionarci in alcuni momenti. Non voglio dirvi di più sulla storia, altrimenti sarebbe un torto nei vostri confronti. Un solo consiglio: giocatelo!

b) Gameplay

Il gameplay di questo gioco, a dirla tutta, non è altro che un vizio di forma: avremo cioè il compito di trovare degli oggetti durante il nostro viaggio nei ricordi di Johnny, ma le uniche parti dello scenario con qui potremo interagire saranno proprio questi oggetti; la componente esplorativa è molto limitata, essendo gli scenari perlopiù piccoli e lineari. Anche l'inventario ha un uso fittizio: infatti conterrà solamente le descrizioni degli oggetti, ed i nostri protagonisti sapranno esattamente quando usarli e come.

c) Comparto sonoro

La colonna sonora di questo gioco è semplicemente sbalorditiva. Musiche d'effetto che ci faranno vivere le emozioni che stanno provando i personaggi a schermo. Menzione d'onore per la canzone To River, che con le sue sole due note, emoziona come non mai. Giocare a questo gioco senza la musica, non è perdersi parte dell'esperienza, ma commettere un vero e proprio omicidio nei confronti dell'arte.

Cosa dire alla fine? To The Moon prende il concetto di videogioco e lo porta al confine con il cinema, in cui la parte narrativa è preponderante alle meccaniche vere e proprie. Può essere considerato allora un vero e proprio videogioco? Secondo l'autore si: "[...] la filosofia del design era semplice: creare un "gioco" che porta il giocatore attraverso una storia sotto forma di spettacolo interattivo coinvolgente". E con queste parole non si può che essere d'accordo. To The Moon è interattivo, perché ci fa pensare e ci fa confrontare con le nostre emozioni umane. Ci fa cresce e cambia il nostro modo di vedere le cose.
Assolutamente imperdibile.

Demo del gioco: LINK
Ecco dove comprarlo: LINK
RPG maker: LINK
trailer:
Alla prossima!

Egidio

lunedì 20 gennaio 2014

Braid

Eccoci ancora qui!

Braid: il gioco

Creato da Jonathan Blow nel 2009, Braid è un gioco rompicapo-platform vincitore di numerosi premi in varie categorie. Alla base della sua fama, troviamo due elementi caratteristici: la trama toccante raccontata con uno stile unico nel suo genere, sulla falsariga dei novellisti del XX secolo e la dinamica di gioco, basata sul "riavvolgimento temporale", caratteristica che permetterà non solo di correggere i propri sbagli, ma che verrà usata anche per risolvere gli enigmi più svariati...

Braid: la trama + gameplay + comparto sonoro

a) Trama

"Tim è alla ricerca della principessa, perché un mostro orribile l'ha rapita. Tim e la principessa si sono divisi, anni fa, perché lui aveva commesso un errore." Questo, in sostanza, il prologo dell'avventura che ci metterà nei panni del protagonista, Tim , alla disperata ricerca della sua principessa, attraverso mondi onirici creati da i suoi ricordi, perché ormai è solo lì che la principessa può trovarsi, luoghi dove i nostri gesti, i nostri tentativi ci daranno sì esperienza, ma non ci puniranno per aver sbagliato; Attraverso questo viaggio riusciremo a capire chi siano realmente il protagonista e la sua amata, con un finale che potrebbe da solo insegnare cosa voglia dire "colpo di scena" in una scuola per registi.

b) Gameplay

Dal punto di vista delle meccaniche, Braid ci metterà alla prova con enigmi brillanti basati sul "riavvolgimento" del tempo, ovvero sulla possibilità di ripetere, invertendo il corso del tempo, qualsiasi azione, sia questa avvenuta pochi secondi prima o addirittura all'inizio del livello. Scopo del gioco sarà raccogliere pezzi di puzzle sparsi nei livelli per formare dei quadri che ci diranno di più sulla vita di Tim. I 6 livelli sono curati nel più piccolo dettaglio, con sfondi e paesaggi  che potrebbero essere esposti in gallerie d'arte. La longevità si attesta sulle 5 ore, principalmente dovute alla difficoltà di alcune sezioni del gioco più che alla quantità di enigmi presenti. Una particolarità unica di questo gioco è l'impossibilità di morire: se verremo colpiti da un nemico o da un oggetto appuntito, il gioco ci inviterà a premere il tasto del riavvolgimento, così da permetterci di evitare la nostra fine.

c) Comparto sonoro

La colonna sonora del gioco è stata realizzata usando melodie per violini e violoncelli che hanno la particolarità di essere molto orecchiabili anche riprodotte al contrario, durante il riavvolgimento del tempo. Incalzanti e d'atmosfera, ci accompagneranno nella nostra avventura. Come altre volte, L'audio è parte integrante del gioco, quindi tenetelo acceso.

 Cosa dire alla fine? Braid non è un videogioco, ma arte visiva vera e propria, capace di suscitare emozioni contrastanti, rimanendo impresso nei ricordi di ogni singolo videogiocatore. Giocare a Braid, equivale a interrogarsi, e scoprire parti di noi che non ci aspettiamo, e finire questo gioco dovrebbe essere prima di tutto un dovere, ancor prima dell' essere un esperienza indimenticabile. Consigliatissimo.

Demo del gioco: LINK
Ecco dove comprarlo: LINK

trailer

Alla prossima!
Egidio

domenica 19 gennaio 2014

Thomas Was Alone

Nuovo giorno, nuovo gioco!

Thomas Was Alone: il gioco

Creato inizialmente come gioco gratis online nel 2010 da Mike Bithell, Thomas Was Alone, è un platform minimalista, che basa le sue meccaniche sulla collaborazione e l'aiuto reciproco dei protagonisti; protagonisti molto "speciali" dato che non saranno altro che... Rettangoli! Ebbene si, in questo gioco controlleremo dei rettangolini di ogni forma e lunghezza, ognuno con la propria caratteristica che lo renderà unico e speciale. Perché nonostante siano delle figure geometriche, sono forse i più carismatici e ben caratterizzati personaggi con cui abbia mai avuto a che fare in questi ultimi anni videoludici. Ma procediamo con ordine...

Thomas Was Alone: la trama + gameplay + comparto sonoro

a) Trama

"Thomas era solo. Wow. Che strano come primo pensiero da avere." Con questa frase inizia il viaggio di Thomas, intelligenza artificiale creata da un programma mal funzionante, che si interroga su se stesso e cerca di capire il perché esista. Nel suo peregrinare tra i livelli del gioco, incontrerà molte altre intelligenze artificiali, e scoprirà il valore dell'amicizia e della collaborazione. Tutti i protagonisti, come abbiamo detto, sono figure geometriche mute, eppure grazie alla voce del narratore acquisiscono una personalità, provano sentimenti, e soprattutto diventano indimenticabili, con l'ultimo capitolo che rimane impresso nella mente in quanto a drammaticità e ritmo. Thomas alla fine, non sarà più solo.

 b) Gameplay

Thomas Was Alone è un platform non molto impegnativo, (non come VVVVVV, cliccate per vedere cosa ne penso), ma che richiede solo un po' di pazienza per  trovare il modo corretto di far arrivare tutti i personaggi alla fine del livello. L'accento è posto sulla collaborazione e sull'uso combinato delle caratteristiche dei protagonisti (salto molto alto, possibilità di far rimbalzare gli altri su di se, saper galleggiare in acqua ecc.). Lo scenario ed il level design sono per scelta molto poveri, ma ciò riesce a dare un'estetica minimalista e sognante. I controlli sono buoni, anche se spesso non aiutano nelle fasi più concitate. Il bello di questo gioco è che la soddisfazione che avrete alla fine del livello non sarà data dall'essere riusciti a finirlo, ma dal poter progredire nella storia

c) Comparto sonoro:

Altro punto forte di questo gioco: musiche oniriche che riusciranno a commuovervi per la loro semplice bellezza. Ottima la voce del narratore Danny Wallace, che riesce a trasmettere tutto l'entusiasmo della scoperta e della progressione dei personaggi. Ancora, come per VVVVVV, giocare senza audio equivale a rinunciare a parte del gioco.
Cosa dire alla fine? Thomas Was Alone merita, merita tantissimo. E' la dimostrazione che non servono maestri dell'animazione per rendere indimenticabili dei personaggi o per appassionarci alla loro storia, ma solo tanta cura e passione per quello che si fa.

Versione del gioco del 2010 (senza le musiche e la voce del Narratore): LINK
Ecco devo comprarlo: LINK

trailer

Alla prossima!
Egidio

sabato 18 gennaio 2014

VVVVVV

Ed Eccoci qui! Primo gioco indie che andremo a scoprire insieme!

VVVVVV: il gioco

Gioco sviluppato e prodotto da Terry Cavanagh, molto famoso per i suoi giochi free su Kongregate, VVVVVV si presenta come un classico platform con grafica in stile 8-bit, in cui controlleremo Viridian, il capitano di una navicella spaziale, che dovrà salvare il suo equipaggio dopo un misterioso incidente. C'è solo un piccolo problema: al contrario di quello che si potrebbe pensare di un gioco platform, in VVVVVV non c'è alcun modo di saltare, ma si può "solo" invertire la gravità del livello. Perplessi? Non c'è bisogno! Solo dopo un paio di livelli si prende subito confidenza con questa caratteristica, ed il resto è solo sfida! Perché si, questo gioco non è proprio per i casual gamer...

VVVVVV: la trama + gameplay + comparto sonoro

a) Trama

Come abbiamo detto, Controlleremo il Capitano Viridian che insieme al suo equipaggio abbandona la nave usando un teletrasporto in seguito ad un incidente misterioso, scoprendo solo dopo che tutti i nostri compagni sono stati spediti casualmente su una stazione spaziale abbandonata, e a noi il compito di salvarli!
Una curiosità: il gioco prende il nome dalle iniziali dei 6 protagonisti (noi più i 5 colleghi che salveremo).

b) Gameplay

Nessuna limitazione sull'esplorazione. Nessun power up. Solo noi e la sfida, un mondo aperto (anche se non particolarmente vasto) pieno di segreti e tocchi di classe, sono i motivi che rendono questo gioco apprezzabile a tutti i fan dei giochi platform classici, ma che lo rendono ostico soprattutto ai più giovani videogamer, dato che non ci saranno aiuti o indicazioni di nessun genere. Certo il sistema di checkpoint, molto ben congegnato, eviterà il senso di frustrazione che potrebbe scaturire dal ritentare il livello diverse volte, e vi assicuro che anche procedere solo di uno schema sarà molto importante. La durata del gioco è variabile, dipende ovviamente dalla nostra abilità, ma non dovrebbero volerci più di tre ore per arrivare all'ultimo livello. Se invece pretendete di raccogliere anche tutti e 20 i collezionabili, bhè le ore inizieranno a crescere esponenzialmente...

c) Comparto sonoro

Una menzione d'onore merita il comparto audio, con musiche elettroniche ispirate ai classici degli anni 80, che daranno progressione e ritmo a tutto il gioco, con ogni area della mappa che presenta un proprio tema musicale. Giocare a VVVVVV senza volume significa perdersi metà dell'esperienza di gioco.

Cosa dire alla fine? VVVVVV è un gioco che merita assolutamente di essere giocato per la sua struttura originale e per le musiche affascinanti. Vi consiglio di giocarlo per sottoporvi anche ad una sfida, e per abbandonare per un pomeriggio tutti i nostri soliti giochi e cimentarvi in questo gioiellino di game design.

Demo del gioco: LINK
Ecco dove comprarlo: LINK

trailer:

Alla Prossima!

Egidio 

venerdì 17 gennaio 2014

Filoword

Salve a tutti!

Mi chiamo Egidio Di Martino, e sono un appassionato di giochi indie. 
Benvenuti sul mio Blog!

D: Che cos'è Filoword?
R: Filoword è il nome del Blog che ho creato per esprimere la mia passione per i giochi Indipendenti (indie), e condividerla con tutti voi, per scambiarci pareri e opinioni, o magari per scoprire qualche gioco che ha catturato la mia curiosità e che potrebbe interessarvi.

D: Che cosa sono i "giochi indipendenti"?
R: Bhè, i giochi indipendenti (o Indie) sono giochi creati senza l'aiuto di un produttore, cioè gli sviluppatori auto-pubblicano i loro giochi spesso su piattaforme di Digital Delivery, come Steam, o siti di giochi online come Kongregate. Il bello dei giochi indie, a mio avviso, è che rappresentano un collegamento diretto tra lo sviluppatore e il videogamer, permettendo quindi di accedere alle idee originali dei creatori senza terze parti che le modifichino per andare in contro a trend di mercato! E' come comprare la verdura direttamente dal contadino, sempre sicuro della freschezza!

D: Perché dovrebbero interessarmi i giochi indie?
R: I giochi indie, come ho detto prima, non passano per mano di terzi, quindi hanno spesso caratteristiche completamente originali, che non possono essere trovate nei giochi del normale mercato videoludico. Vi mostrerò tanti giochi che mi hanno colpito per diversi motivi: trama, meccaniche, comparto audio, o semplicemente originalità vera e propria. A voi decidere se darci una possibilità o meno!

Quindi concludendo, Filoword non sarà un blog di recensioni di giochi, ma un luogo dove confrontarsi e scoprire nuovi giochi, che non hanno nulla da invidiare ai grandi progetti del panorama videoludico. Buona lettura!