domenica 23 febbraio 2014

Dust: An Elysian Tail

Dopo aver richiesto tre anni di sviluppo, la piccola perla dell’animatore Dean Dodrill sarà riuscita a soddisfare le aspettative?

Dust: An Elysian Tail: il gioco

Sviluppato dalla Humble Hearts e sotto contratto della Microsoft, Dust: An Elysian Tail è una mini-opera d’arte capace di coinvolgere chiunque sia in cerca di un viaggio semplice e divertente, che ha dalla sua animazioni perfettamente disegnate e musiche degne delle ambientazioni da cartone animato!

Dust: An Elysian Tail: trama + gameplay + comparto sonoro



Il protagonista del gioco… “My name is Dust.”… grazie mille per la presentazione, è un giovane, svegliato nel mezzo di una radura in stato di amnesia, che fa il primo incontro con una spada magica parlante (vi dirò… il primo pensiero che ho avuto è stato: “Se questo gioco si apre con Sly Cooper che discute amabilmente con la Frostmourne, ne vedremo delle belle!”), che gli dice di essere destinata a guidarlo in un viaggio misterioso, di cui capiremo sempre più aiutando il nostro peloso spadaccino a recuperare ricordi, seguita a ruota da un’adorabilissima custode volante di nome Fidget, determinata a seguirci finché non avrà recuperato l’arma. Parte così il nostro viaggio nella terra di Falana, in cui il tema principale sarà incentrato su di una questione velata ma onnipresente in ogni gioco che si rispetti: “Perché i cattivi sono cattivi?”.
Non dirò altro. I personaggi sono apprezzabilissimi, e i dialoghi sempre piacevoli (talvolta infrangono l’illusione scenica). Il finale e alcune questioni in sospeso lasciano brillare la speranza di una nuova storia da parte dello sviluippatore…

Gameplay:
Il gioco è molto vario in sé, per nemici, ambientazioni , e abilità del protagonista.
Fonde elementi Rpg , Hack and Slash e Puzzle con un piacevole stile a scorrimento attraverso  i paesaggi colorati  di Falana, ed evita il rischio della monotonia aggiungendo sempre nuovi elementi di gameplay durante il corso della storia, spingendo il giocatore a ri-esplorare in nuovi chiavi panorami già percorsi!
I controlli (disponibili per controller Xbox e tastiera) richiedono un po’ di confidenza, ma una volta interiorizzati il gioco scorre liscio, e per questo consiglio a chi volesse una sfida competitiva di provare a difficoltà maggiori. Le combo non sono molto numerose, e si da molto peso alle abilità magiche di Fidget;  tuttavia il livello di gioco presenta sempre elementi ambientali pronti a contribuire al combattimento se usati in maniera intelligente.
La storia principale richiede 10 ore circa alla difficoltà normale, e i tanti segreti aumentano ne in maniera impressionante la longevità!
Le componenti di gioco sono innumerevoli, fra cui:
- arene-sfida;
- quest secondarie;
- tesori;
- personalizzazione delle statistiche;
- possibilità di potenziare armi, armature e accessori;
- un sistema di commercio ben gestito;
- una rete di check points e teletrasporti;
- un particolare segreto che strapperà un sorriso ad ogni gamer appassionato, gli amici… personaggi nascosti rappresentanti dei più famosi giochi Indie/Arcade (memorabile la mia espressione nel vedere SuperMeatBoy uscire da una gabbietta sotto terra).
Non voglio dilungarmi oltre, il gioco parla da sé. Da giocare, assolutamente!

Comparto sonoro:
Le musiche, molto orientali, sono davvero spettacolari, e si fondono in maniera così leggera e armoniosia con il paesaggio, non meno suggestivo, da far quasi dimenticare il confine tra le due cose. Impossibile concludere il gioco senza audio…
Clicca l'immagine per la soundtrack

Le impressioni generali mi lasciano soddisfattissimo. I personaggi non molto approfonditi, ma buffi e carismatici, costruiscono una trama semplice giostrata su di un concetto fondamentale nel mondo del gaming, collocandosi in un paesaggio di sfondi stupendi e musiche dolci ed epiche quando giusto… il tutto gestito da un gameplay scorrevole e divertente, pronto ad evolversi e migliorare. Invito giocatori esperti e non a provare ad indossare le vesti di Dust, garantendo che sarà capace di condurvi in un’interattiva e mai scontata avventura teatrale!

Mi spiace ragazzi, non è stata rilasciata una demo del gioco.
Ecco dove comprarlo: LINK

trailer

Alla Prossima!
Luigi

mercoledì 19 febbraio 2014

DLC Quest

Eccoci ancora qui dopo 2 settimane di assenza, pronti a ripartire!

DLC Quest: il gioco

Gioco del 2011, apparso prima su Xbox360 e dal 2013 su Pc, dei canadesi Going Loud Studios, DLC Quest è un platform dalle meccaniche classiche e collaudate, che basa tutto il suo appeal sulla critica feroce nei confronti delle grandi case di produzione, e in particolare di un pratica di mercato molto utilizzata di recente, i DLC appunto (contenuti scaricabili a pagamento). Infatti, ogni elemento di questo gioco dovrà essere comprato; e non mi riferisco solo ad armi o livelli bonus, ma addirittura a cose come la colonna sonora e le animazioni del personaggio! Prima di cominciare, una piccola curiosità: grazie all'ottimo risultato di vendite di questo gioco, i sviluppatori hanno deciso di creare... un DLC! Ebbene si, la critica si è trasformata in utilizzo.

DLC Quest: trama + gameplay + comparto sonoro

a) Trama

la Trama di questo gioco è volutamente banale: spiegata in 5 secondi lordi, impersoneremo "L'Eroe" e dovremo andare alla ricerca della "Principessa" rapita dal "Cattivo" attraverso una manciata di livelli dal design pixelloso e scarno (uso le virgolette perché i nomi dei personaggi sono proprio questi). Ogni dialogo con i personaggi secondari è una chicca, pregno sia di umorismo e di critica nei confronti delle major dei videogames. Presenti anche tantissime citazioni e parodie di molti altri giochi. Finali alternativi e momenti nonsense, rendono la storia molto divertente da giocare e assicurano una discreta longevità.

b) Gameplay

Come detto il gioco è nella sostanza un platform classico, con livelli che si sviluppano sia in orizzontale che in verticale. Una componente che sicuramente da un tocco di pregio alle meccaniche è l'acquisto delle varie "componenti" del gioco: saremo costretti infatti a comprare delle "espansioni" che ci permetteranno di fare quelle azioni che normalmente riteniamo scontate, quali il saltare o la possibilità di andare a sinistra. In realtà queste micro-transazioni sono studiate in modo da permettere a noi giocatori di esplorare aree del gioco precedentemente impossibili da visitare ed alla fine in ogni livello troveremo sufficienti monete per comprare i DLC che ci permetteranno di avanzare nel successivo. In fin dei conti non è molto diverso dalle meccaniche "esplora e impara" di diversi giochi di avventura (ad esempio dei titoli della serie di Zelda). La durata del gioco si attesta sulle 2 ore, ma è assolutamente rigiocabile per completare sfide extra e vedere i finali alternativi.

c) Comparto sonoro

Musiche molto carine e simpatiche ci accompagneranno nel corso della nostra avventura, con uno stile che richiama molto i giochi in 16 bit, ispirate dalle colonne sonore di molte altre saghe videoludiche (Zelda e Super Mario in primis)
Cosa dire alla fine? DLC Quest, con molta ironia e leggerezza ci fa riflettere sul futuro dei videogiochi, proponendosi come esempio del'abuso della pratica dei contenuti a pagamento, ritenuto da molti giocatori il cancro di questa industria. Nonostante la sua natura critica, è comunque un gioco divertente e allegro. Consigliatissimo.

Mi spiace ragazzi ma non sono riuscito a trovare la Demo
Ecco dove comprarlo: LINK

Trailer:

Alla prossima!
Egidio

lunedì 3 febbraio 2014

Indie Collection 1

Dopo alcuni giorni di assenza causa esami eccomi di nuovo qui!

Indie Collection 1

Con questa piccola rubrica che inauguriamo oggi, parlerò di 3 giochi indipendenti presenti online che mi hanno incuriosito per uno dei tre aspetti che analizzo di solito (trama, gameplay o comparto sonoro), e che secondo la mia opinione meriterebbero di essere scoperti e apprezzati. Iniziamo

I giochi di oggi sono:
  • The Company of Myself
  • No-one has to Die
  • Socrates Jones: Pro Philosopher

The Company of Myself

Sviluppato da 2DArray, The Company of Myself è un rompicapo-platform molto stuzzicante, le cui meccaniche sono molto ispirate a quel filone di giochi basati sulla manipolazione temporale (specialmente Braid), ma nonostante ciò si presenta molto originale con enigmi ben congegnati, che richiederanno l'utilizzo di varie "copie" del personaggio per attraversare punti dei livelli altrimenti inaccessibili.
La storia è atipica e malinconica, con il nostro protagonista, presentatosi da solo come un eremita, che viaggerà attraverso i livelli del gioco riflettendo e chiedendosi il perché diserti la compagnia delle altre persone. L'ultimo livello può essere visto come metafora del gioco stesso, simboleggiando la vera esperienza di vita del nostro amico eremita, e facendoci capire chi sia lui in realtà. Musiche minimali ma apprezzabili. Finale molto triste.
FATTORE CURIOSITA': Non si tratta del solito rompicapo o platform trial and error, The Company of Myself, con la sua capacità di farci riflettere sul valore della solitudine, è da considerarsi come un piccolo gioiellino di game design e narrazione.

No-one has to Die

Creato da Stuart Madafiglio, game designer australiano, No-one has to Die può essere classificato come un gioco rompicapo, ma una volta provato si capisce che i livelli non sono altro che un modo geniale di far procedere un'avventura dai contorni enigmatici. Questo gioco è il classico esempio di come non servano grafica eccelsa o sceneggiatori pluripremiati per creare personaggi indimenticabili ed un'atmosfera coinvolgente e ritmata.
Nei panni di una persona sconosciuta che suo malgrado si trova coinvolta in un incendio scoppiato in una misteriosa azienda, dovremo presto operare delle scelte molto difficili: dovremo, infatti, scegliere chi sacrificare tra i personaggi che impareremo a conoscere nei vari livelli, fino a poterne salvare solo uno, che ci rivelerà una parte della vicenda alla base dell'incendio. Finali multipli ci aspettano, in questo gioco che si mostra in tutto il suo valore solo alla fine, in qui il gameplay, basato sul far muovere i personaggi su una scacchiera per raggiungere il livello successivo, assume decisamente consistenza e senso. Musiche molto accattivanti e che riescono a trasmettere la grande tensione che regna in tutto il gioco.
FATTORE CURIOSITA':  Gioco molto interessante, che fa della limitatezza delle meccaniche e del level design il suo punto di forza. La longevità non è elevata, ma riuscirà a tenervi incollati allo schermo per scoprire ogni piccolo dettaglio.

Socrates Jones: Pro Philosopher

Creato nel 2011 dall'americano Connor Fallon, Socrates Jones: Pro Philosopher è un gioco più unico che raro: si tratta infatti di un'avventura grafica interamente basata... sulla filosofia! Prima che tutti quanti voi decidiate di bollare questo gioco come noioso, vi assicuro che questo titolo riuscirà a regalarvi, una volta finiti tutti e 6 i livelli di cui il gioco si compone, una soddisfazione che raramente si può provare in un qualsiasi altro oggetto del moderno panorama videoludico. 
Nei panni di Socrates Jones, contabile Newyorkese che di filosofico non ha che il nome, e sua figlia Ari, studentessa di filosofia, ci ritroveremo ad affrontare alcuni dei più grandi filosofi della storia (Kant e Hobbes per citarne alcuni) per scoprire quale sia la natura della morale e, rispondendo a ciò, guadagnare la propria vita, persa in un incidente stradale che ha visto coinvolti i due protagonisti.
Una storia che descritta così può sembrare cupa, ma che in realtà regala molti momenti di divertimento e leggerezza, grazie anche alla simpatia che il nostro "filosofo per sbaglio" Socrates riuscirà ad esprimerci. Le meccaniche di gioco riprendono un vero e proprio duello filosofico, con la possibilità di porre domande e mettere in dubbio la veridicità di un affermazione del nostro avversario, per metterlo alle strette e smontare il suo ragionamento. Per tutti quelli come me che hanno fatto un liceo, l'emozione che si prova nel gridare in faccia a Kant "No sense! " (contraddizione), dopo aver scoperto le falle del suo pensiero, è assolutamente indescrivibile. Musiche carine ma non imperdibili.
FATTORE CURIOSITA': Questo gioco riesce nell'ardua impresa di rendere interessante e divertente la filosofia e con l'aggiunta di una trama interessante e piena di colpi di scena, personaggi ben caratterizzati e meccaniche originali, risulta non soltanto un esperimento ben riuscito, ma un bel titolo a tutti gli effetti.

Ed eccoci alla fine della prima Indie Collection!
Fatemi sapere se l'idea vi è piaciuta e alla prossima!

Egidio