Quello degli indie game è probabilmente il settore più
interessante degli ultimi anni, capace di trasformarsi da fenomeno di nicchia
(per sua stessa definizione) a fruttuosissima fonte di produzione di titoli;
videogiochi economici e, spesso, di qualità non inferiore a quelli di tripla A.
In questo vastissimo panorama spicca il lavoro di Cellar Door Games, Rogue
Legacy, che è riuscito ad affermarsi come uno dei migliori nel suo genere (il
roguelike, appunto). Un titolo godibilissimo, longevo, arduo e in grado di dare
soddisfazione come pochi. Andiamo ad analizzarlo.
La storia è, di base, molto semplice. Nei panni di un
avventuriero, ci addentreremo all'interno di un castello per sconfiggere un
misterioso nemico. Ogni volta che moriremo, torneremo nei panni del discendente
dell'eroe (e qui si cela uno dei più interessanti stratagemmi del gameplay). A
contorno del plot vi saranno 25 diari da raccogliere, sparsi per la mappa di
gioco, che ci aiuteranno a fare chiarezza riguardo le vicende del gioco,
scritti (purtroppo) nella sola lingua inglese.
Il cuore pulsante dell'esperienza di gioco è però il
gameplay: il titolo è impostato come un classico roguelike 2D (in puro stile
Castlevania per quanto riguarda l'ambientazione e il sistema di combattimento),
con mappe generate casualmente a ogni nuova partita, che mantengono però la
divisione di 4 macro-aree, ognuna con un boss da sconfiggere prima di poter
accedere alla battaglia finale. La particolarità principale, che innova non
poco la formula originaria, consiste negli effetti della morte: dopo il nostro
decesso, ripartiremo come uno dei nostri discendenti, che potremo scegliere da
una lista (con 3 possibili scelte, divise per classi) che ci apparirà ad ogni
Game Over. Oltre a dover di fatto ricominciare da capo la partita, ci troveremo
alle prese con svariati handicap in grado di affliggere i nostri eredi: miopia,
astigmatismo, visione del mondo distorta (B/N o ribaltato) e molti altri.
Questi si trasformano in variazioni del gameplay fondamentali, in grado di
rendere l'esperienza di gioco sempre nuova.
Durante il nostro viaggio all'interno del castello
raccoglieremo la valuta del gioco, classiche monete d'oro, oltre che progetti
di nuove armi e migliorie permanenti (queste molto più rare). Ad ogni morte ci
ritroveremo al villaggio, dove potremo spendere le monete faticosamente
guadagnate per incrementare le statistiche, comprare equipaggiamento migliore o
imparare nuove abilità. Il senso di progressione è eccezionale e in grado di
mantenere un livello di sfida medio-alto per tutta la durata del gioco.
Aggiunta non da poco il NG+, che ci consentirà di affrontare
l'avventura con l'equipaggiamento e le abilità della precedente partita, a
costo però di nemici decisamente più agguerriti.
Graficamente, il gioco è una piccola delizia per gli occhi,
con scenari in 2D molto ben fatti, 4 diversi tipi di design per le parti del
castello (non tutte egualmente riuscite) e uno stile cartoonesco
particolarmente azzeccato. Buono il sonoro, nella media per il tipo di
produzione.
Rogue Legacy è un piccolo capolavoro e, personalmente, lo
considero il mio indie preferito. Un gioco che fa della semplicità del sistema
di gioco e della difficoltà dell'esperienza i suoi punti forti, appoggiandosi
su una base leggerissima con una maestria tale da non far scemare il tutto in
frustrazione, ma piuttosto in soddisfazione, progressione, qualche bestemmia,
ma soprattutto tanto divertimento.
Consigliatissimo.
Trailer:
Alla prossima!
(Recensione a cura di Raffaele Mollo)
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